La tosse è un meccanismo fisiologico di difesa volto a garantire la protezione delle vie aeree prevenendo l’inalazione di sostanze estranee e contribuendo alla pulizia dell’apparato bronchiale.
Il riflesso della tosse è costituito, come tutti i riflessi, da una via afferente – che porta gli impulsi nervosi dai recettori sensoriali periferici verso il sistema nervoso centrale – rappresentata dal nervo vago, da un centro di integrazione bulbo-pontino e da una via efferente somatica. La tosse può essere riprodotta volontariamente e può essere, almeno parzialmente, volontariamente soppressa. Alcune alterazioni dello stato di coscienza (sonno, anestesia) ed alcune patologie a carico del sistema nervoso centrale (ictus, morbo di Parkinson) possono determinare un deterioramento del riflesso della tosse. Sulla base di tali osservazioni è ragionevole concludere che il riflesso sia soggetto ad un elevato grado di controllo da parte di aree cerebrali corticali e sottocorticali.
La tosse costituisce un problema medico ed economico in costante aumento a livello globale. In termini assoluti la tosse rappresenta il sintomo che più frequentemente porta il paziente a rivolgersi ad un medico.
Epidemiologia
L’incidenza del sintomo varia nella popolazione generale dal 5 al 40%, in base alle caratteristiche ambientali, all’età della popolazione, alla stagione climatica e all’abitudine al fumo. Un’accurata metanalisi ha evidenziato che una percentuale compresa tra il 5% e il 10% della popolazione mondiale soffre più specificatamente di tosse cronica. Negli Stati Uniti tale prevalenza raggiunge valori del 23% negli adulti non fumatori e del 50% nei fumatori; ciò comporta oltre 30 milioni di visite mediche annue con una spesa di 600 milioni di dollari per l’acquisto di farmaci antitussigeni. Dati recenti segnalano inoltre come anche in Inghilterra la tosse cronica affligga non meno del 40% dei fumatori con oltre 75 milioni di confezioni di farmaci antitussigeni autoprescritti nell’arco di un anno. In Italia, la tosse costituisce, in ordine di frequenza, la terza principale causa che induce un paziente a consultare il proprio medico di base, mentre in ambito specialistico pneumologico, la gestione della tosse cronica rappresenta il 40% circa della pratica ambulatoriale.
La tosse rappresenta comunque un sintomo di frequente riscontro nella popolazione pediatrica, interessando fino al 25% dei bambini in età scolare e prescolare e rappresentando la causa principale di oltre 16 milioni di visite ambulatoriali (pari al 2,5% di tutte le visite mediche) compiute in un anno negli Stati Uniti.
Condizioni associate alla tosse
La tosse è spesso associata ad altre condizioni, come ad esempio l’inquinamento o il fumo: i fumatori presentano infatti una più elevata prevalenza di tosse rispetto a coloro che non fumano, spesso collegata anche alla BPCO.
Spesso la tosse si presenta anche come sintomo di altre patologie, quali rinorrea posteriore, asma bronchiale, reflusso gastroesofageo, rinosinusite, obesità e una varietà di sindromi neuropatiche. La tosse cronica iatrogena, cioè dipendente da trattamenti farmacologici, è spesso non riconosciuta.
Altre condizioni patologiche, che, sebbene tutt’altro che poco comuni, inducono meno frequentemente il paziente a consultare il medico per l’insorgenza di tosse cronica, sono: la BPCO, le bronchiectasie, le forme post-infettive, le neoplasie polmonari e le malattie interstiziali del polmone.
La tosse cronica
La tosse cronica tende a colpire prevalentemente persone in età avanzata, in media intorno ai 50 anni. Il sesso femminile ha il doppio delle probabilità di soffrire di tosse cronica rispetto a quello maschile. Una meta-analisi ha stimato la prevalenza globale della tosse cronica nella popolazione adulta pari a circa il 10%. In un recente sondaggio internazionale, su 10.032 pazienti adulti che frequentano cliniche specializzate in tosse, due terzi erano donne e l’età più comune per la presentazione in clinica era oltre i 60 anni.
Per quanto riguarda la realtà italiana, i dati ad oggi disponibili sono frutto di tre studi, che confermano sostanzialmente la percentuale intorno all’11%.
Si definisce “acuta” la tosse che si risolve in meno di tre settimane, “subacuta” quella che dura dalle tre alle otto settimane e “cronica” la tosse che persiste in modo continuativo per almeno otto settimane.
La diagnosi di tosse cronica deve essere effettuata su una attenta valutazione clinica, per arrivare a classificare i pazienti in due grandi categorie:
- pazienti con tosse cronica refrattaria, ovvero coloro che dopo una diagnosi (reflusso gastroesofageo, asma, rinosinusite ecc.), ricevono una terapia che per loro non è efficace;
- pazienti con tosse cronica idiopatica, ovvero con una tosse persistente per la quale non si trova una causa.
Dal 2019, collaboriamo ad un progetto di MSD sulla Tosse Cronica, progetto che si è sviluppato con una prima fase di audit sui media online e offline e una seconda fase di ascolto con incontro di pazienti e di tutti gli attori coinvolti nella cura nella comunicazione di questo disturbo, nello specifico i medici, i farmacisti e i giornalisti scientifici.
Il proseguimento del progetto ha visto la realizzazione di una Consensus di approfondimento sul tema che ha redatto il documento “Tosse Cronica – Conoscere e curare per una migliore qualità di vita” – alla Consensus abbiamo partecipato insieme ad alcuni rappresentanti delle categorie ascoltate nelle prime fasi: medici pneumologi, giornalisti scientifici, rappresentanti delle farmacie.
Campagna “La tosse cronica non è social”
A settembre 2020, in occasione del Congresso della European Respiratory Society – ERS, è stata presentata la campagna di sensibilizzazione “La tosse cronica non è social”, che vive sul sito www.tossecronica.it. La campagna vuole dare voce a chi sperimenta quotidianamente lo stress psico-fisico correlato alla tosse cronica, per far conoscere l’impatto che essa può avere sulla sfera emotiva e relazionale della persona e promuovere, al contempo, l’health literacy sul tema, grazie ai messaggi informativi elaborati insieme agli esperti.
Nell’ambito della stessa campagna, a marzo 2021 è stata lanciata l’APP ContaTosse, il primo sistema a più livelli di auto verifica e registrazione dei colpi di tosse giornalieri, capace di registrarli e tenerne traccia. Uno strumento che potrà avere ruolo fondamentale nell’aiutare chi lo usa a monitorare la propria tosse e a supportare il medico nella diagnosi della tosse cronica.
La tosse in età pediatrica
Approssimativamente il 35% dei bambini in età prescolare riferisce tosse su base mensile. Tuttavia, i dati epidemiologici attualmente disponibili non consentono purtroppo di stimare con precisione la prevalenza di questa entità ed il suo effettivo impatto economico-sociale, probabilmente anche perché fino ad oggi la tosse non è stata quasi mai considerata come una distinta entità patologica.
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