Asma e fattori scatenanti

Le conoscenze attuali della medicina non consentono di sapere qual è la causa primaria dell’asma, tuttavia il medico può aiutare il paziente ad individuare il fattore (o i fattori) che può aggravare i sintomi o scatenare una crisi. È opportuno conoscere questi fattori per adottare opportune misure di prevenzione e ridurre i rischi.

Conoscere e prevenire asma

Anche se l’asma si manifesta in modo diverso da persona a persona, il trattamento farmacologico permette di poter controllare i sintomi e alleviare l’impatto che l’asma ha sulla vita delle persone e della sua famiglia.

Nell’ambito di un piano terapeutico personalizzato, il medico potrà indicare anche le norme igienico-sanitarie cui la persona è invitata ad attenersi in caso di infezioni e/o allergie e le raccomandazioni utili in caso di asma da sforzo e asma professionale, al fine di eliminare o allontanare i fattori scatenanti o ridurne la loro nocività.

Fattori scatenanti

  • Infezioni virali delle vie respiratorie
  • Esposizione a allergeni, polveri o sostanze irritanti
  • Condizioni ambientali e inquinanti

Asma e infezioni delle vie respiratorie

Le infezioni da virus respiratori sono un fattore scatenante frequente nell’asma infantile. I principali indiziati sono i rhinovirus umani (i comuni virus del raffreddore) e il virus respiratorio sinciziale (RSV), che nella prima infanzia può causare la bronchiolite.

Le infezioni respiratorie ricorrenti possono, in particolare, danneggiare la mucosa delle vie aeree e lasciare uno stato di iperreattività che può rimanere per un periodo di tempo considerevole, peggiorando ulteriormente i sintomi asmatici.

È possibile prevenire l’influenza, dunque, il contagio da virus, eseguendo regolarmente ogni anno la vaccinazione antinfluenzale che è raccomandata in tutti i pazienti asmatici.

Asma e allergeni

L’asma allergica è un’infiammazione dei bronchi provocata dall’esposizione ad allergeni abitualmente dispersi nell’ambiente e innocui per i soggetti sani; tra i possibili allergeni, i più comuni sono pollini, pelo e forfora di animali domestici, acari della polvere e muffe.

In presenza di fattori scatenanti, l’asma allergica comporta l’infiammazione delle vie aeree, da cui conseguono una contrazione involontaria e reversibile della muscolatura bronchiale (broncospasmo) e una ventilazione polmonare irregolare.

Le crisi si possono presentare in maniera acuta, cronica (persistente) oppure intermittente, anche a distanza di molto tempo da un episodio e l’altro.

In genere, i segni ed i sintomi dell’asma allergica sono reversibili con un trattamento tempestivo. Il trattamento dipende molto dalla severità dei sintomi, dall’età, dalla durata della patologia e dalla presenza di altre malattie che possano aggravare le crisi.

La prevenzione è un’arma essenziale per il controllo dell’asma allergica e consiste nelle misure cautelative per evitare il contatto con gli allergeni che possono scatenare un attacco.

  • In generale, è importante osservare una pulizia frequente degli ambienti domestici e di lavoro, facendo attenzione a poltrone, divani, tappeti, tendaggi pesanti, cuscini, letti e biancheria.
  • Aprire le finestre per arieggiare gli ambienti chiusi, in particolare quando vi siano odori forti, fumi o vapori; evitare la formazione di condensa e muffe.

Il medico può consigliare anche un’immunoterapia specifica con estratti allergenici (ITS o terapia desensibilizzante). Quest’approccio ha lo scopo di modulare gradualmente la risposta immunitaria tipica della reazione allergica, riducendo il numero e l’intensità degli episodi acuti; in altri termini l’ITS rende il paziente tollerante verso l’allergene cui si è sensibili. L’immunoterapia specifica prevede la somministrazione giornaliera sotto la lingua dell’allergene verso cui si desidera de-sensibilizzare il soggetto.

Asma e condizioni ambientali

L’inquinamento e il cambiamento climatico sono i principali fattori che contribuiscono ad aumentare il rischio di asma e allergie, soprattutto nei bambini.

In presenza di un elevato inquinamento dell’aria (smog urbano), qualsiasi condizione climatica eccessiva rappresenta per l’asmatico quanto di più negativo si possa immaginare, indipendentemente dalla temperatura e dall’umidità. È accertato che l’esposizione a lungo termine e ad elevate concentrazioni di inquinanti come, per esempio, vivere vicino a una strada principale provoca gli effetti maggiori.

Chiudersi tra le mura domestiche, però, non protegge perché ci sono numerosi inquinanti allergizzanti presenti nelle case e anche negli edifici pubblici: il più importante, e maggiormente presente, è il fumo di tabacco, che provoca danni a tutte le età.

Il fumo ha un importante ruolo nello sviluppo delle riacutizzazioni dell’asma e quindi nel progressivo peggioramento della malattia o a una sovrapposizione con altre malattie croniche respiratorie come la BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva).

Anche l’influenza del fumo passivo sullo sviluppo dell’asma nel bambino può essere determinante già durante la gravidanza. Un ampio studio ha infatti evidenziato che il fumo materno in epoca pre-natale ha i suoi effetti più marcati sui bambini più piccoli, mentre il fumo materno post-natale sembra essere correlato allo sviluppo di asma nei bambini più grandi.

La prevenzione sui danni del fumo va affrontata con particolare attenzione negli adolescenti, più propensi a comportamenti esplorativi e a rischio.

A differenza dell’inquinamento dell’aria esterna, del cibo e dell’acqua, causato da fattori che sfuggono al nostro controllo, buona parte dell’inquinamento degli ambienti interni è conseguenza del nostro stile di vita ed è soggetto al nostro controllo. Pertanto, in questo caso, spetta solo a noi il compito di fare scelte che siano in grado di ridurre il più possibile il rischio.